Nicchi: "Importante la svolta di Blatter sulla moviola"

fonte: www.corrieredellosport.it

Il presidente dell'Aia dice la sua sulla scelta del collega della Fifa di optare per l'uso della tecnologia per capire se la palla ha varcato o no la linea di porta: «Se aprono alla tecnologia noi non siamo altro che contenti. Gli errori? Rimarranno sempre errori arbitrali, sennò si andrebbe a fare un calcio elettronico»

ROMA, 29 giugno - «Tutto quello che può essere d'aiuto agli arbitri, per avere meno problemi, gli arbitri sono i primi a esserne contenti. Vogliamo chiarire per sempre che non è una questione arbitrale. Se aprono alla tecnologia noi non siamo altro che contenti. Questa è la svolta più importante». Lo ha detto all'ANSA Marcello Nicchi, presidente dell'Associazione italiana arbitri, commentando l'apertura all'uso della tecnologia sulla linea di porta fatta stamani dal numero uno della Fifa Joseph Blatter. Oltre all'uso di dispositivi elettronici per segnalare se la palla è entrata o meno, quali altri aiuti potrebbero servire agli arbitri?: «Non corriamo, aspettiamo un passo alla volta - ha risposto Nicchi -. Il fatto che ci sia un'apertura è una cosa significativa e importante. Iniziamo con qualcosa e poi vediamo in futuro».

LA PRECISAZIONE - Se in Inghilterra-Germania all'arbitro sarebbe servito un ausilio tecnologico sulla linea di porta per assegnare il gol all'inglese Frank Lampard, l'altro caso clamoroso ha riguardato l'arbitro Roberto Rosetti e il guardalinee Stefano Ayroldi. Quest'ultimo non ha visto un netto fuorigioco dell'argentino Carlos Tevez in occasione del primo gol dell'Argentina al Messico. Su questo episodio Nicchi è cauto: «Gli errori arbitrali rimarranno sempre errori arbitrali, sennò si andrebbe a fare un calcio elettronico. Iniziamo da una cosa certa, la segnatura o non segnatura di una rete, questa è una cosa importante, il resto è tutto da sperimentare, da valutare. Noi abbiamo tutto chiaro, ma ripeto, andiamo per gradi. Poi sono tutte cose di cui parlare nei tempi dovuti, nei modi dovuti e nei luoghi dovuti».

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